Come potare la vite a cordone speronato

La potatura della vite a cordone speronato è una delle più diffuse perché presenta diversi vantaggi.


Dopo aver fatto una panoramica in un precedente articolo sulle diverse tecniche di potatura della vite, in questo ci concentreremo proprio sul cordone speronato. Scopriremo come si esegue, quali sono i vantaggi e gli svantaggi, quali le differenze principali con l’altro metodo più conosciuto, il Guyot.

Potatura della vite a cordone speronato: che cos’è?

Quando si parla di cordone speronato ci si riferisce a una tecnica di allevamento della pianta della vite, che sfrutta la potatura corta

Durante la potatura invernale vengono selezionati 5-7 germogli ben lignificati e posizionati, da cui poi verranno ricavati altrettanti speroni a due o al massimo tre gemme. Nel sistema di potatura della vite a cordone speronato, gli speroni rappresentano dunque la fase di produzione principale.

Il cordone è in pratica il prolungamento del ceppo della vite, che viene sistemato in orizzontale sul filo portante e la cui altezza dal terreno è in genere di circa 90-100 cm al massimo.


Esiste il cordone speronato semplice (con un solo cordone) o bilaterale (con due cordoni opposti ai lati).

I vantaggi del cordone speronato

 

La potatura della vite a cordone speronato presenta una serie di vantaggi agronomici che i viticoltori apprezzano particolarmente e che hanno reso questa tecnica molto diffusa nel nostro paese.
  • Il vigneto risulterà fitto e regolare nelle dimensioni, il che offre una maggiore facilità di gestione.
  • L’equilibrio vegeto-produttivo sarà sempre ottimo perché la potatura avviene già da quando la vite presenta il primo tralcio sufficientemente lungo.
  • C’è la possibilità di meccanizzare sia le operazioni di potatura che di vendemmia, abbattendo quindi tempi e costi del lavoro.
In generale, la tecnica di potatura della vite a cordone speronato è più gestibile, più semplice e più economica rispetto a tutte le altre metodologie.

Gli svantaggi vantaggi del cordone speronato

Tuttavia, ci sono anche degli svantaggi nella potatura a cordone speronato, che è bene conoscere prima di iniziare a utilizzare questo metodo.

  • C’è il rischio di un sovraccarico del ceppo che potrebbe compromettere l’intera produzione.
  • Il cordone speronato espone le piante di vite ai pericoli derivanti dal freddo e dalla stagione invernale.
  • Non è adatto a tutte le piante: in particolare, non è la tecnica giusta per le viti di scarsa fertilità e per quelle con varietà a grappolo compatto, che sono maggiormente esposte alle malattie della vite.
  • La formazione del cordone speronato richiede più tempo rispetto ad altre tecniche di potatura, quindi occorre valutare anche questo aspetto.

Differenze tra cordone speronato e guyot

 

Il cordone speronato e il Guyot sono le due tecniche maggiormente utilizzate per la potatura della vite nel nostro paese.

Le differenze sono notevoli.

  • La potatura a cordone speronato è più facile da gestire e può essere meccanizzata ma richiede tempo per essere messa in pratica. Inoltre, non offre la massima produttività.
  • La potatura della vite a Guyot garantisce invece una maggiore resa ma richiede anche una cura e una manutenzione più puntuali, quindi ha dei costi più significativi.

Si tratta dunque di due tecniche differenti e la scelta su quale privilegiare dipende da tanti fattori.

Tra i più importanti c’è la localizzazione della pianta, le sue caratteristiche di fertilità, le condizioni climatiche e la necessità o meno di meccanizzare il più possibile le operazioni.

Cordone speronato: il sesto di impianto

Chi sceglie la potatura della vite a cordone speronato, dovrà prestare particolare attenzione alle distanze d’impianto: solo con la giusta densità e collocazione delle piante sarà infatti possibile ottenere buoni risultati in termini sia qualitativi che quantitativi nella produzione delle uve. Il sesto d’impianto del cordone speronato è piuttosto fitto.
  • Tra una pianta e l’altra sulla fila ci deve essere una distanza di 70-100 cm (comunque non si dovrebbe mai superare il metro).
  • La distanza tra le file deve essere al massimo di 2 metri.
Inoltre, è necessario montare una struttura di sostegno con pali e fili di ferro: il filo più basso (ovvero quello portante) deve essere tirato all’altezza a cui sarà poi legato il cordone. I fili sovrastanti (di solito due o tre) saranno posti ad una distanza di circa 40 cm.

Potatura della vite a
cordone speronato negli anni

Cordone speronato: 1 anno

La tecnica del cordone speronato per la coltivazione della vite non è dunque eccessivamente complessa ma richiede alcuni accorgimenti e alcune azioni che vanno eseguite anno dopo anno.

La vite piantata al primo anno produrrà numerosi rametti, che alla prima potatura dovranno essere tagliati. Si lasceranno sviluppare solo i due germogli meglio inseriti, i più dritti e vigorosi; tutti gli altri andranno eliminati.

Alla prima potatura secca avremo così due tralci: il migliore verrà tenuto e sfruttato per ottenere il ceppo, mantenendo quindi una o due gemme. L’altro invece verrà eliminato fin da subito.

Cordone speronato: 2 anni

Al secondo anno, saranno quindi nati due tralci dalle due gemme che erano state lasciate il primo anno. Anche in questo caso ne verrà tenuto solo uno: il più dritto e vigoroso verrà tagliato a circa 50 cm da terra. Questo significa che l’anno successivo ci saranno cinque o sei gemme produttive almeno, che in estate formeranno un ventaglio: da qui usciranno anche dei grappoli d’uva di bassa qualità.


Il secondo anno è anche il momento in cui si stende il filo portante della struttura, a circa 70-100 cm da terra. I germogli che si vogliono mantenere, quelli meglio sviluppati, andranno tagliati appena sotto il filo stesso.

Cordone speronato: 3 anni

Il terzo anno è finalmente quello in cui si forma il cordone speronato vero e proprio.

Vengono mantenuti circa 4 germogli sulla linea orizzontale mentre tutti gli altri vengono eliminati. La potatura invernale prevede di scegliere il tralcio meglio posizionato per farlo diventare capo a frutto: questo dovrà avere una lunghezza sufficiente a coprire la distanza tra una pianta e l’altra. 

Il tralcio viene steso in orizzontale e legato in diversi punti sul filo. In questa operazione, è importante posizionare la gemma all’inizio del cordone, così da far partire il primo punto vegetativo non troppo distante dal ceppo.


Se si vuole realizzare un cordone speronato bilaterale dovremo lasciare due tralci invece di uno solo.

Cordone speronato: 4 anni

Il quarto anno è quello in cui avremo il cordone speronato legato al filo.

La potatura verde dovrà selezionare i germogli che puntano verso l’alto: questi saranno i punti vegetativi del cordone. Ne andrebbero lasciati circa 6-8 per metro di cordone, ad una distanza di 15-20 cm l’uno dell’altro. 

Sul fusto si può anche mantenere un tralcio di riserva, che potrebbe essere utile se dovesse essere necessario ricostruire il cordone speronato partendo da un nuovo capo a frutto.


Con la potatura invernale infine si tagliano i tralci selezionati e si lasciano solo 1-3 gemme, a seconda della fertilità del vitigno.

Potatura della vite a cordone speronato:
suggerimenti utili

 

Utilizzando la tecnica del cordone speronato, potrebbero presentarsi alcuni inconvenienti nella gestione. Ecco alcuni accorgimenti utili per evitare di incorrere in queste comuni problematiche.
  • Se le branchette su cui si inseriscono gli speroni tendono ad allungarsi e quindi ad allontanarsi dal cordone, meglio utilizzare per la speronatura alcuni succhioni che hanno origine dal cordone stesso. Allo stesso tempo, andrebbero eliminati i vecchi speroni diventati ormai improduttivi.
  • Se lungo il cordone si vengono a creare degli spazi vuoti, è fondamentale rinnovare del tutto il cordone stesso e dare origine a una nuova struttura permanente.
Sulla pianta dovrebbe essere sempre mantenuto lo stesso numero di speroni dell’anno precedente: per fare questo, va speronato il tralcio meglio posizionato di ogni punto vegetativo e vanno eliminati gli altri.

Potatura della vite: a chi rivolgersi

Agriarte opera nel settore della gestione e della potatura dei vigneti da ben 20 anni e, dopo numerosi studi e sperimentazioni, ha messo a punto un metodo per la potatura della vite a Guyot del tutto innovativo che consente di rendere più semplice il lavoro degli operatori e di ridurre i costi aziendali.

Il nostro metodo rappresenta un’evoluzione della potatura della vite a Guyot e ci permette di ottenere la massima produttività, nel pieno rispetto della pianta di vite.

Dalla Toscana al Veneto, lavoriamo con aziende vitivinicole di tutta Italia, mettendo il metodo Agriarte al servizio di ciascuna realtà.


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